PCC – Un dispositivo biomedicale al plasma per l’accelerazione della coagulazione del sangue e il trattamento di funghi e batteri

Università degli Studi "Magna Graecia" di Catanzaro

Risultato della ricerca:

La ricerca riguarda lo sviluppo di un dispositivo biomedicale al plasma, in grado di accelerare la coagulazione del sangue e uccidere funghi e batteri nella zona in cui è applicato.

Il dispositivo è destinato a pazienti che sono sotto terapia anticoagulante o antiaggregante e devono subire un intervento o subiscono una ferita da taglio di tipo comune. Diversi test in vitro su campioni di sangue prelevati da tali tipi di pazienti hanno dimostrato sia l’efficacia del dispositivo in grado di far coagulare il sangue in poche decine di secondi, sia la capacità di dimezzare la viabilità delle più comuni colonie batteriche (Escherichia Coli, Stafilococco, …) già dopo soli 15 secondi di applicazione. Nei test in vivo su ratti, ai quali era stata apportata un’incisione sull’arteria femorale, dopo 2 minuti di trattamento, il sanguinamento risulta completamente bloccato.

Riferimento a finanziamenti precedenti:

Il risultato della ricerca è parte di un progetto in collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, il Consorzio RFX di Padova e l’Istituto giapponese AIST (National Institute of Advanced Industrial Science and Technology).

Il progetto triennale “A novel Plasma Medicine tool for accelerated haemostasis” ha ricevuto un finanziamento dalla Fondazione Con il Sud, nell’ambito del bando Brains2South.

Innovatività rispetto a soluzioni già esistenti:

Il sistema sviluppato, se messo a confronto con alcuni prototipi basati su una tecnologia simile al PCC il cui funzionamento è descritto in articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali, ha due importanti vantaggi: risulta molto più flessibile in quanto, a differenza degli altri che lavorano a una potenza fissata, può lavorare a potenze variabili a seconda del tipo di applicazione.

In secondo luogo, il dispositivo è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra fisici, biologi e medici.

Lo studio dei meccanismi di interazione tra plasma e cellule sanguigne, attraverso un processo iterativo, ha consentito di ottenere già dei prototipi ottimizzati che consentono una coagulazione rapida senza effetti collaterali.

Titoli di proprietà intellettuale:

La domanda di brevetto del dispositivo è stata presentata nel luglio 2018.

Principali applicazioni e mercato di riferimento:

L’uso del device, che induce una rapida coagulazione sanguigna, è fortemente raccomandato in pazienti che seguono terapia anticoagulante e/o antiaggregante e che devono essere sottoposti ad un intervento chirurgico.

Il mercato di riferimento è rappresentato dai reparti ospedalieri o dalle cliniche che ospitano pazienti afflitti da patologie come l’ematoma di tasca o il piede diabetico. Potrebbe risultare, inoltre, interessante l’utilizzo nei reparti di pronto soccorso per arrestare emorragie estese.

Il dispositivo è anche in fase di test su alcune patologie dermatologiche (psoriasi, cheratosi attinica) per il quale potrebbe risultare una valida alternativa a terapie farmacologiche.

Esigenze per l’ulteriore sviluppo – Industrializzazione:

Gli sviluppi futuri del dispositivo PCC riguardano essenzialmente tre aspetti:

  • Test su animali di grossa taglia e su pazienti diabetici in fase iniziale avvalendosi di un service esterno all’Università;
  • Ingegnerizzazione del prototipo per il miglioramento dell’elettronica, la scelta dei materiali e il disegno;
  • Certificazione CE.

Codice:

0009

Area di Innovazione:

Scienze della Vita – Sviluppo di dispositivi biomedicali, biomeccanica, sistemi e nuove applicazioni mediche e diagnostiche