I biostimolanti come strumento per il miglioramento dei fattori produttivi e della gestione ecosostenibile delle aziende agricole calabresi

CREA - sede di Rende

Risultato della ricerca:

Molti agroecosistemi come quelli deputati alla coltivazione dell’olivo, della patata e della cipolla pur potendosi considerare abbastanza stabile, presentano numerose specie fitofaghe e diversi patogeni in grado di minacciare pericolosamente la produzione da richiedere specifici interventi fitoiatrici e quindi di organizzare apposite strategie di difesa fitosanitaria.

Un moderno approccio di difesa fitosanitaria tende ad affermare il concetto di “agricoltura ecosostenibile”, nella quale si identifica un sistema che possa promuovere lo sviluppo agricolo nel rispetto dell’ambiente. Tale indirizzo, fra l’altro, è stimolato ed economicamente incentivato dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC), tanto da far registrare un notevole incremento delle superfici agricole nelle forme di produzione integrata, biologica e biodinamica. Queste tipologie di coltivazioni hanno come obiettivo, oltre che la salvaguardia ambientale, quello del miglioramento qualitativo del prodotto e della sua certificazione. Una razionale applicazione delle tecniche di difesa deve quindi tener conto del fattore “qualità”, riconsiderando le soglie e le metodologie di intervento nei confronti di ogni parassita e del fattore inquinamento.

In questo progetto si vuole promuovere una nuova strategia di difesa fitosanitaria in campo agronomico con tecniche alternative all’impiego delle sostanze chimiche in modo da rendere realmente ecocompatibile la difesa dai fitofagi e dai patogeni. La ricerca utilizza prodotti a base di microrganismi specifici miglioratori della rizosfera e della fillosfera proponendo valide alternative per la gestione delle colture rispetto alle tecniche tradizionali e prodotti innovativi agronomici che abbattono l’inquinamento del suolo e garantiscono un’agricoltura ecosostenibile.

Riferimento a finanziamenti precedenti:

Coniugando i risultati della ricerca scientifica ottenuti durante le attività di alcuni progetti di ricerca come:

Innovazioni tecnologiche nella filiera dell’oliva da olio e da mensa – INNOLITECH-MIPAAF”;

Salvaguardia e valorizzazione del patrimonio olivicolo italiano con azioni di ricerca nel settore della difesa fitosanitaria – SALVOLIVI-MIPAAF”;

Caratterizzazione e valorizzazione delle olive da mensa e a duplice attitudine – ALIVE-MIPAAF”;

Olio extravergine di oliva digital ID management – ODIN-POR Calabria 2012-2020 è scaturito l’interesse per il presente progetto.

Innovatività rispetto a soluzioni già esistenti:

L’agricoltura ecosostenibile non è solo una scelta innovativa ed etica, è un nuovo approccio per guardare la natura e trovare in esse le risposte che abbiamo dimenticato. Oggi possiamo scoprire che nel microbioma del suolo (rizosfera), per il maggior numero sono nostri ottimi alleati.

L’idea è di offrire in agricoltura biologica e biodinamica, con i microrganismi selezionati dai ricercatori del CREA, un’alternativa valida per un reale sostegno alle esigenze di produzione e redditività moderne. L’utilizzo di queste comunità microbiche permette di rintrodurre nel terreno agricolo quanto abbiamo depauperato con tecniche agronomiche non sempre rispettose della rizosfera. Il microbioma selezionato dai ricercatori del CREA non sono figli dell’ingegneria genetica ma di un’attenta selezione di microrganismi identificati in piante che hanno contribuito a risultati di miglioramento della nutrizione e dell’accrescimento.

In questa proposta si vuole promuovere una nuova strategia di difesa fitosanitaria in campo agronomico con tecniche alternative all’impiego delle sostanze chimiche in modo da rendere realmente ecocompatibile la difesa dai fitofagi e dai patogeni. Personale tecnico specializzato mostrerà alle aziende aderenti l’iniziativa il corretto utilizzo del prodotto e formerà mediante appositi corsi di formazione gli operai aziendali.

Il pensiero innovativo è quello di offrire prodotti agricoli green per la conduzione di un’agricoltura biologica o biodinamica utilizzando un mix di microrganismi selezionati autoctoni e non autoctoni, così proponendo un prodotto personalizzato per ciascuna coltura e per ciascuna tipologia di suolo, a differenza di quelli già presenti in commercio i quali sono prodotti standardizzati.  Inizialmente la nostra attenzione sarà rivolta a colture arboree come l’olivo e a colture orticole quale la cipolla rossa di Tropea (IGP) e le patate della Sila (IGP).

Titoli di proprietà intellettuale:

I microrganismi in quanto “organismi viventi” non sono brevettabili e non sono disponibili titoli di proprietà industriali

Principali applicazioni e mercato di riferimento:

Pianta e microrganismi diventano un insieme unico, un organismo indivisibile. Quello che la ricerca definisce un superoganismo, infatti come un individuo, è indivisibile ed ogni singolo organo partecipa in maniera funzionale alla vita stessa.  L’impiego della comunità di microrganismi positivi presenti nei prodotti biostimolanti è utile in ogni tipologia di agricoltura, in particolar modo per quella Biologica e Biodinamica.

Le più recenti ricerche sottolineano l’importanza di una minoranza di microrganismi, che potremmo definire funzionali, che tendono ad influire la rimanente parte dei microrganismi del suolo. L’applicazione in agricoltura di sostanze vive, quali i biostimolanti, permette di trovare molteplice risposte valide. La volontà intrinseca nella più avanzate metodiche agricole di promuovere la biodiversità del terreno viene esaltata dall’uso dei biostimolanti che agiscono positivamente incidendo sui fattori collegati all’equilibrio della fertilità del suolo e contribuendo con la maggior crescita dell’apparato radicale, il supporto alla tolleranza degli stress abiotici, la prevenzione delle patologie radicali, il miglior assorbimento nutrizionale, ed altro ancora. Finalmente nella coltura agronomica odierna si sta riscoprendo l’importanza dei microrganismi presenti nel suolo e la loro azione positiva. Trascurati per anni e spesso, per ridurre la presenza di patogeni, annichiliti dall’uso eccessivo di fitofarmaci, sono oggi riscoperti proprio per evitare il ridursi del contrasto utile attuato dal loro presidio. Scegliere di svolgere un’azione preventiva con i biostimolanti oltre ad essere una decisione efficace è anche conveniente, non solo si riduce il rischio della perdita di produttività ma si ottiene un miglior benessere della pianta che si traduce spesso in una miglior resa e/o peso specifico dei frutti, una migliore allegagione, un miglior approvvigionamento idrico e nutrizionale, una razionalizzazione degli interventi fitoiatrici, una positiva modifica della struttura del suolo, omogeneità dei frutti, aumento della sostanza organica e molto altro ancora. Tutto ciò rende i biostimolanti particolarmente idonei a tutte le aziende che intendono operare nel biologico e nel biodinamico e/o che intendano valorizzare le produzioni tipiche.

Esigenze per l’ulteriore sviluppo – Industrializzazione:

Attualmente i risultati ottenuti riguardano prove e test condotti su scala pilota in laboratorio. È necessario procedere a una produzione industriale dei biostimolanti e dimostrare l’efficacia in un ambiente rilevante e sulle colture di riferimento.

Codice:

0066

Area di Innovazione:

Agroalimentare